Dopo il freddo storico e il maltempo che hanno flagellato l’italia centro meridionale nei giorni scorsi, cosa possiamo aspettarci dall’ultima decade di gennaio?
Le velocità zonali sembrano voler riprendere il terreno perduto sin qui compensando il tutto con una accelerazione sul comparto atlantico. La prima fase (20-25 del corrente mese) sarà quindi caratterizzata nel quasi immediato da un reset della circolazione finora preesistente (a carattere freddo e perturbato, lo ricordiamo ancora). Strascichi instabili saranno ancora possibili, soprattutto sulle regioni del centro-sud, ma con temperature questa volta più consone alle medie del periodo.
La seconda fase (25-31 gennaio) ricade ancora nell’incertezza causata dal determinismo modellistico. Più probabile però uno scenario in cui a farla da padrona saranno temperature meno fredde e maggiore stabilità, figlie dell’accellerazione delle velocità zonali a cui accennavamo prima, che non faranno altro che provocare una maggior ingerenza anticiclonica sul nostro comparto.
Ma volendosi spingere oltre? Ad oggi, analizzando l’analizzabile, sembra che la troposfera voglia prendersi un meritato turno di riposo. Continui invece i sobbalzi e i disturbi a carico della stratosfera che, a seguito di un notevolissimo forcing ad una sola onda, si troverà dislocato su un asse poco incline ad incursioni fredde sul continente europeo. Una situazione tutta in divenire comunque, con una dinamicità in fieri che potrebbe esplodere, di botto, nel prossimo mese di febbraio.
Foto di ASPROMONTE.SAMO .R.C. foto G.B.
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