Rende (IPA: [ˈrɛnde], Arinde in antichità, Αρίνδη in greco) è un comune italiano di 35 708 abitanti della provincia di Cosenza in Calabria.
È un centro dell’area urbana cosentina nel cui territorio comunale è ubicata l’Università della Calabria, il più grande campus universitario italiano e una delle migliori università d’Italia tra i grandi atenei. Nel 2018 ha ottenuto il secondo posto nella classifica stilata dal Censis e si è collocata nella 212ª posizione nella classifica internazionale elaborata dall’Università di Leiden.
Rende consta prevalentemente di due aree: la zona collinare in cui è inserita l’Unical e il centro storico, e la zona valliva nella quale si sviluppa l’agglomerato urbano. È il settimo comune calabrese per popolazione residente.
Per effetto ed a seguito del DPR 11 marzo 2016, il Comune di Rende ha diritto, nei suoi atti ufficiali, di fregiarsi del titolo di Città.
Stazione meteo
La stazione è ubicata nella parte valliva del comune al confine nord con la frazione “Settimo” del comune limitrofo di Montalto Uffugo, in località “Cancello Magdaloni” a 173 m s.l.m. di quota.
La stazione è posta nelle campagne appena fuori il centro urbano. La ruralità della zona associata ad un terreno pianeggiante determina escursioni termiche elevati con temperature minime molto basse rispetto alle altre zone e massime più alte. D’inverno sono frequenti brinate. Le precipitazioni risultano leggermente inferiori alle altre zone a causa della sua posizione pianeggiante al centro della valle.
E’ una stazione Davis Vantage Pro 2, schermatura standard, ventilata 24.
I suoi sensori attualmente attivi sono: pluviometro, termometro, barometro, igrometro, direzione e intensità vento.
Clima
Sulla base dei dati della stazione amatoriale le cui caratteristiche sono riportate al paragrafo finale, funzionante dal mese di gennaio 2007, il mese più freddo risulta essere gennaio con una temperatura media di 8,3° (dicembre 8,7°), quello più caldo luglio con 26,6° (agosto 26,4°).
La temperatura più bassa registrata è stata di -7,5° l’8 gennaio 2017, quella più alta +43,7° il 6 agosto 2017.
E’ quindi un clima tendenzialmente continentale con notti che, in caso di cielo sereno e calma di venti, presentano temperature minime molto più basse delle località collinari ma anche di diverse località della stessa valle del Crati. Di contro, le massime sono mediamente più elevate.
La piovosità annua di circa 1025 mm è concentrata nei mesi autunnali e invernali, variando tra i 608,5 mm del 2017 e i 1550,1 mm del 2009 e i 1559,9 mm del 2010.
Classificazione del clima secondo Koppen
La località in oggetto è caratterizzata da un clima del tipo:
Csa = climi temperati con estate secca (Sommertrocken temperierte Klimate) o clima etesio (Etesienklima); almeno un mese invernale (dicembre, gennaio e febbraio nell’emisfero boreale; giugno, luglio o agosto nell’emisfero australe) ha come minimo il triplo delle precipitazioni del mese estivo (giugno, luglio o agosto nell’emisfero boreale; dicembre, gennaio e febbraio nell’emisfero australe) più secco, che devono essere inferiore a 30 mm, con temperatura media del mese più caldo superiore a 22 °C.
Posizione
Rende si estende dalla parte ovest del fiume Crati fino alle Serre cosentine. Il territorio rendese presenta zone montane ad ovest che pian piano degradano verso est formando colline, su una delle quali sorge il centro storico, fino ad arrivare alla valle del Crati dove grazie ad ampie aree pianeggianti si estende la città moderna. I fiumi più importanti che attraversano Rende sono il Crati, il Campagnano, il Surdo e l’Emoli.
Monumenti e luoghi di interesse in Rende
Architetture religiose
Chiesa matrice di Santa Maria Maggiore. Il sacro edificio che s’innalza con bell’effetto architettonico all’inizio del corso principale del centro storico, fu eretto presumibilmente attorno al XII secolo col titolo di Santa Maria Maggiore o di Santa Maria della Neve, ma a causa di gravi danni causati dagli scuotimenti sismici alla fabbrica nel corso dei secoli, dovette essere ricostruita varie volte e in epoche diverse: segnatamente nel primo ‘500 e poi ancora tra il 1740 e il 1799. La chiesa si presenta oggigiorno al termine di un’ampia scalinata sul piano del sagrato, con un’armoniosa facciata a salienti che riproduce in sezione l’interno, nonché ripartita in basso da tre portali in tufo, in concordanza con l’interno a croce latina scandito da tre altre navate, di cui la mediana doppia delle laterali. Nel mezzo della fronte campeggia un bel rosone tufaceo a raggiera con sedici colonnine sagomate. Nell’interno, dodici robusti pilastri quadrangolari, sovrastati da capitelli compositi rivestiti in foglia d’oro zecchino, sorreggono l’ampia volta a botte mediante una serie d’arcate a tutto sesto. Lungo le navate laterali con la volta a cupoletta si susseguono dodici altari minori (sei per parte) con altrettante nicchie corredate di statue o dipinti, tra cui emerge quello del Crocifisso. Sulla chiave di volta si stava l’arme civica costituita dallo scudo araldico sagomato con al centro le tre torri e alla base, inciso nel tufo in tutte le lettere, l’antico toponimo Renda.Dal corpo della struttura si eleva una slanciata torre campanaria innalzata nel ‘1700 ma ricostruita nel 1923 per i danni subiti dal terribile terremoto del 1905. Composta da quattro piani coronato ognuno da una pronunziata corniciatura, ha le pareti esterne in cotto di lineare semplicità delimitate da lesene decorative e sovrastate da capitelli.
Santuario di Maria Santissima di Costantinopoli. Posta nel centro storico di Rende, è stata edificata intorno al 1600, ma come si mostra attualmente risale al 1719. L’esterno ha una facciata a capanna, nella parte superiore è presente un finestrone a vetri colorati raffigurante la Vergine di Costantinopoli con il Bambino. Sul lato destro è la sagrestia, sormontata dal campanile. L’interno è a croce latina, ed è ricco di decorazioni che fanno da corona ad un altare in marmi policromi. All’altezza del transetto la cupola con la Madonna di Costantinopoli in Gloria affrescata a tempera da Achille Capizzano. All’interno del luogo religioso, sulla sinistra, si trova una cappella dedicata a Maria Santissima di Costantinopoli, con la statua della Vergine e un’icona dipinta ad olio su rame, comunemente detta Macchietta. Il 15 maggio 1978, su decreto dell’Arcivescovo di Cosenza Mons. Enea Selis, la chiesa è stata elevata agli onori di Santuario. I festeggiamenti, ricorrono 40 giorni dopo Pasqua, nello specifico, il martedì successivo alla domenica di pentecoste. Di notevole pregio, sono i dipinti su tela e su tavola presenti nella Chiesa: nella cantoria troviamo ad opera di Cristoforo Santanna l’Allegoria della Madonna di Costantinopoli databile 1777. Il Santuario è provvisto di uno spazio musealizzato dove sono esposti paramenti sacri, utilizzati nei secoli passati per officiare la Santa Messa. Nel museo sono esposti inoltre diversi argenti di notevole pregio come Pissidi, Calici, Croci, Ostensori databili intorno al XVII/XVIII secolo.
Chiesa del Ritiro. È dedicata a San Michele Arcangelo e risale al periodo normanno. Restaurata più volte, della facciata originale rimane il portale con le due colonne ai lati. La pianta è a croce greca ed a in ciascun lato vi sono delle cappelle in stile barocco. Sotto i quattro archi che formano la cupola sono state poste quattro statue che raffigurano la Prudenza, la Fortezza, la Giustizia, la temperanza. Numerosi quadri, alcuni dei quali di Pascaletti e di Santanna, abbelliscono la chiesa. Inoltre all’interno sono conservate anche sculture in legno e marmo, una di queste e la statua lignea di San Giacomo qui portata dalla chiesa dell’Assunta quando questa fu distrutta da un terremoto.
Chiesa del Rosario. Immediatamente sotto il castello, sull’antica piazza del Seggio, si erge la chiesa settecentesca di stile barocco del Rosario. Sulla facciata, interamente in pietra tagliata, risaltano quattro nicchie a conchiglia e gradevoli decorazioni che la rendono una delle chiese più belle del territorio. All’interno sono custoditi oggetti di grande valore, molti dei quali presenti nell’Inventario degli oggetti d’arte in Italia. Da ammirare durante le festività natalizie il presepe con statuette del 1700.
Chiesa di San Francesco d’Assisi e di Santa Maria delle Grazie. La chiesa, con l’annesso convento, risale al 1500. restaurata più volte, mantiene un aspetto barocco. La facciata esterna presenta una scalinata a semicerchio che permette di giungere nell’atrio del convento dove sono ancora presenti alcuni affreschi, anche se molto sbiaditi. All’interno della chiesa sono invece conservate opere di Cristoforo Santanna, Francesco De Mura ed altri pregevoli quadri di autore ignoto, nonché sculture in legno ed altre in marmo di notevole fattura.
Chiesa di San Carlo Borromeo. Integrata nel Parco Rossini sorge la chiesa dedicata a San Carlo Borromeo, la pianta della costruzione è di forma circolare. Le grandi dimensioni della struttura rendono visibile, anche da molto lontano, la particolare cupola semisferica, che raggiunge i 30 metri d’altezza. La struttura geometrica si concretizza in un effetto visivo di grande suggestione. L’ingresso aperto sulla facciata è provvisto di un portale superiore. All’interno sono poste 21 colonne e nell’aula possono trovare spazio oltre 500 persone con ampia libertà di movimento. Di notevole fattura le immagini del percorso di Gesù. La cupola della chiesa insieme al municipio sono diventati l’emblema della città stessa.
Santuario della Beata Vergine di Lourdes. Questa chiesa sorge in prossimità del parco Robinson. Interamente realizzata in cemento armato, con l’utilizzo di particolari pannelli prefabbricati, garantisce un ottimo isolamento termico ed acustico. L’interno della chiesa è illuminato da una grande vetrata istoriata posta dietro l’altare.
Chiesa di Sant’Antonio da Padova. Il sacro edificio, che si trova a Commenda, elevato tra il 1979 e il 1985 su disegno dell’architetto Raffaele Filippelli, si raccorda perfettamente con l’ambiente naturale e la scenografica fuga dei palazzi circostanti. L’uso di materiali come cemento e ferro conferiscono alla struttura una notevole eleganza formale, come si evince dall’armoniosa geometria delle membrature che confluiscono verso la cuspide la quale corona la fabbrica con la lanterna vetrata e la croce commessa in cima. La torre campanaria è incorporata alla chiesa e svetta con la sua forma slanciata per favorire la propagazione del suono delle campane a distanza notevole. L’interno riceve in abbondanza la luce proveniente dai ventiquattro finestroni, dalle fessure verticali poste dietro l’altare, che crearono con le proprie lame di luce effetti suggestivi. L’ampia struttura architettonica incorpora anche il convento dei Frati Minori con le celle dei religiosi e gli spazi comuni (biblioteca, refettorio). La festa del patrono è il 13 giugno.
Chiesa di San Paolo Apostolo. La struttura che oggi ospita la chiesa, rappresentava in passato un grande panificio. Dopo il fallimento della società, nel 1973 Papa Paolo VI decise di fornire un’assistenza spirituale ai giovani studenti dell’Università della Calabria tramite i Padri Dehoniani che si stabilirono proprio nei locali dell’ex panificio. La parrocchia è nota infatti come “universitaria” ed è ubicata ad Arcavacata in Contrada San Gennaro. L’interno della chiesa è alquanto austero, di forma rettangolare, manca di elementi decorativi, a parte la grande croce in legno dietro l’altare e le 14 raffigurazioni della passione di Cristo. All’esterno dell’edificio svetta una croce a forma di tàu, con uno spazio vuoto a forma di cuore all’estremità superiore, che simboleggia il Sacro Cuore di Gesù. La parrocchia, soprattutto grazie alla presenza dei Dehoniani, conta un gran numero di fedeli, non solo universitari, ma provenienti dalla città di Rende, dalla vicina Cosenza e in generale dalla provincia.
Chiesa di Maria SS. della Consolazione. Questa chiesa sorge sui possedimenti appartenuti alla famiglia Magdalone, anch’essa situata in località Arcavacata. L’edificio si mostra alla vista col garbo decorativo delle maestranze locali nel bel prospetto delimitato da lesene sovrastate da originali capitelli, da nicchie, da ricche cornici e dal timpano di coronamento; mentre sulla destra vi è una robusta torre campanaria quadrangolare costituita da tre piani coronati nella parte alta da un terrazzino cinto da un’elegante balaustra. L’interno di gusto settecentesco è costituito da una sola, ampia navata delimitata da piatte lesene incassate nei muri, quali racchiudono nello spazio libero alcune tele di carattere sacro. Numerose statue, tra cui quella della Madonna della Consolazione, da cui prende il nome l’edificio, sono custodite entro stipi settecenteschi appoggiati alle pareti della navata. La festa patronale è il lunedì dell’Angelo.
Chiesa di San Francesco da Paola sorge in località Surdo e fu costruita per essere la cappella privata della famiglia Zagarese, importante famiglia rendese. Più volte restaurata, all’interno vi sono una statua del Santo ed un quadro raffigurante la Madonna del Rosario.
Chiesa della SS. Trinità. Complesso parrocchiale di recente realizzazione, sorge sul lato sinistro del fiume Surdo, in contrada Linze. La facciata rettangolare è caratterizzata da due grandi archi in calcestruzzo faccia-vista che incrociandosi individuano simbolicamente l’ingresso principale. La chiesa, completamente rivestita in mattoni faccia-vista tipici del luogo (Rende ospitava proprio in località Surdo alcuni mattonifici), presenta all’interno un’unica ampia navata con struttura a semicerchio. Il portone d’entrata si affaccia su una scalinata semicircolare che si estende sull’ampia piazza antistante dedicata a mons. Trabalzini.
Chiesa di Maria SS. di Monserrato. La chiesa sorge nei pressi di una più antica costruzione, della quale però sono rimasti solo pochi ruderi, dedicata alla Madonna di Montserrat ed era un tempo cappella privata della famiglia Magdalone. L’edificio sacro fu eretto una prima volta nel 1950, ma a causa dei danni riportati nel corso del sisma del 1980, fu nello stesso periodo riedificato nel luogo medesimo ove era ubicata la precedente costruzione, con l’aggiunta di una slanciata torre campanaria di stile moderno. La facciata della nuova chiesa è preceduta da un ampio porticato sorretto da quattro pilastri a sezione quadrangolare, mentre l’interno ad un unico corpo a svolgimento longitudinale evidenzia la mensa eucaristica, alcune statue processionali e delle tele con immagini sacre.
Chiesa della SS. Vergine della Pietà. Sorge vicino alla cosiddetta “Guardiula” ed è una delle chiese più antiche, un frammento all’interno indica l’anno 1117. Restaurata più volte, sul fianco destro vi è un campanile di moderna concezione.
Chiesa di Maria SS. dell’Assunta. L’edificio, di piccole dimensioni, sorge poco distante dalla vecchia chiesa più volte ricostruita e che venne distrutta da un movimento franoso. Della vecchia cappella sono rimaste due colonne, che ancor oggi sono i pilastri della nuova, ed un bassorilievo marmoreo che rappresenta il miracolo di San Giacomo in Santo Domingo de la Calzada. Di notevole fattura anche un quadro a tempera di Donato Magli raffigurante Santa Maria Assunta in Cielo. Durante i festeggiamenti di ferragosto ancora oggi si effettuano antichi giochi, come la corsa dei sacchi, la rottura delle pignatte attaccate ad una corda sospesa in aria e molti altri. Prima dell’attuale denominazione la chiesa era dedicata alla Madonna di Loreto.
Chiesa di Sant’Antonio abate. Piccola chiesetta situata non lontano dal castello. Durante i festeggiamenti è usanza distribuire ai fedeli piccoli pezzetti di pane azimo (pane di Sant’Antonio) chiamato “chucchjiddru”; la sera dello stesso giorno, nella piazzetta antistante l’edificio, viene acceso un falò con vecchi mobili e legna presa per l’occasione.
Chiesa di San Rocco. Nei pressi di questa piccola chiesa per molto tempo fu attivo il monastero dei santi Pietro e Paolo. Prima dell’ingresso è posto un piccolo atrio coperto che è più recente rispetto al resto dell’edificio, l’interno è molto semplice con alcune tele e due piccole statue. La chiesa fa parte della Parrocchia universitaria di San Paolo Apostolo retta dai Dehoniani.
Chiesa di Maria SS. della Neve. In questa piccola chiesetta è conservato un dipinto ad olio di Maria SS. della neve, di Andrea Carino. Un reperto tufaceo indica la data della sua costruzione nell’anno 1609.
Chiesa di San Giovanni Battista. Il terreno su cui sorge questa chiesa, come quello della chiesa di sant’Antonio abate apparteneva al Supremo Ordine Militare di Malta. L’edificio fu eretto dall’abate commendatario Giuseppe d’Aquino ed al suo interno vi è la statua di San Giovanni Battista.
Chiesa di San Francesco da Paola. Immersa in una fresco castagneto in località Sant’Ianni custodisce una sacra reliquia: una spina della corona di Gesù. Dentro l’edificio anche 2 statue lignee ed un quadro del Santo.
Chiesa di Gesù Misericordioso. L’edificio sorge non lontano da dove un tempo si teneva la più grande fiera del Comune, in località Santo Stefano. La nuova costruzione è ubicata su un terreno leggermente rialzato.
Chiesa di Santa Lucia e Sant’Ippolito. L’edificio quasi si confonde con le normali abitazioni che sono ad esso contigue. Pochi scalini conducono nell’interno classico e semplice dove sono custodite le statue di Sant’Ippolito e Santa Lucia.
Chiesa di Sant’Agostino. Questo piccolo edificio fu dapprima la cappella privata della famiglia Spada, un tempo proprietaria del crinale dove sorge la chiesa. Sopra l’altare vi è un quadro ad olio raffigurante il Santo.
Architetture militari
Castello Normanno. Fu costruito nell’attuale sito nel 1095 per ordine di Boemondo d’Altavilla, che lo elesse come propria base prima di partire per la prima crociata nell’agosto del 1096. La realizzazione del maniero a Rende era l’inizio di un progetto più ampio ipotizzato anni prima da Roberto il Guiscardo, padre di Boemondo, che desiderava realizzare una linea difensiva nella valle del Crati con roccaforti a Bisignano, Montalto Uffugo, Rende e Cosenza.
La particolare morfologia del colle dove fu eretto il “Gigante di Pietra” garantiva una postazione estremamente facile da difendere; i ripidi pendii, che si stagliano verso l’alto a formare un cuneo, garantirono una tale sicurezza che si ritenne superflua la realizzazione di un fossato e del ponte levatoio. Il castello fu invece fornito di piccole finestre e molte feritoie, dalle quali potevano essere usati archi e balestre; inoltre fu realizzata sotto il cortile esterno una enorme cisterna per la raccolta dell’acqua piovana che garantiva un sicuro approvvigionamento durante gli assedi.
Invalicabili mura di cinta, spesse alla base più di due metri, garantivano la protezione delle case, delle chiese, e delle altre strutture difensive, in particolare il castello con la torre centrale e altre due torri, poste ai lati. Le tre torri rappresentano lo stemma del comune, probabilmente la loro prima comparsa come gonfalone comunale avvenne nel 1222 per l’inaugurazione del duomo di Cosenza alla presenza di Federico II di Svevia.
Tuttora nell’atrio del castello è possibile ammirare due stemmi araldici appartenenti a due delle famiglie succedutesi nella proprietà del castello: i Magdalone e gli Alarçon de Mendoza. Di fronte, in alto, è visibile lo stemma comunale, con sotto l’iscrizione: Urbs celebris, quondam sedes regalis, Arintha – Celebre città, antica sede reale, Arintha. Il castello, di proprietà del comune dal 1922, è stato sede del Municipio fino al 2011. A partire da dicembre 2011 la sede del municipio è stata infatti spostata nel Parco Rossini, accanto alla chiesa di San Carlo Borromeo.
Credits
La maggior parte delle informazioni è desunta da: https://it.wikipedia.org/wiki/Rende
Il calcolo del tipo di clima secondo Koppen è stato eseguito mediante il calcolatore disponibile su http://www.meteotemplate.com/template/plugins/climateClassification/koppen.php