Petilia Policastro (Pulicàstru in calabrese) è un comune italiano di 9 055 abitanti della provincia di Crotone, in Calabria. Con decreto del 28 febbraio 2011, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, conferisce al comune il titolo di città. Negli ultimi anni, il nome di Petilia Policastro si è largamente diffuso in tutta Italia in quanto paese d’origine di Lea Garofalo, testimone mafiosa che, avendo scelto di denunciare le barbarie della ‘ndrangheta, venne fatta assassinare a Milano dal mafioso policastrese Carlo Cosco, suo vecchio marito.
Stazione meteo
La stazione è ubicata in località Campolongo, in area urbana a 643 m s.l.m. di quota
E’ una stazione CAE attiva in telemisura.
Fa parte della rete gestita dal Centro Funzionale Multirischi dell’Arpacal.
I suoi sensori attualmente attivi sono: pluviometro, termometro, igrometro, direzione del vento, velocità del vento, barometro, radiometro
Clima
Il clima si presenta temperato. Estate calda e asciutta con possibilità di qualche temporale pomeridiano, inverni moderatamente freddi con qualche nevicata tra il mese di gennaio e quello di febbraio.
Per mancanza di set di dati storici statisticamente significativi, la stazione Arpacal è attiva solo dal 2014, non è possibile stilare parametri meteo medi né un indice climatico preciso.
Posizione
La città è situata sul versante sudest della Persila Crotonese arroccata su un promontorio, tra i fiumi tacina e soleo.
Monumenti e luoghi di interesse
Grotte Carsiche
Il territorio di Petilia Policastro ha delle importanti grotte carsiche. Sono molto estese e raggiungono la profondità di 100 metri. Sono circondate da laghi e fiumi sotterranei e nel loro interno sono stati ritrovati dei vasi di terracotta risalenti all’età bizantina.
Grotte Basiliane di San Demetrio
Nel territorio petilino esistono delle grotte nel quale interno sono stati ritrovati dei resti monastici, tra i quali una croce bizantina scolpita su una parete.
Santuario della Sacra Spina
Il santuario custodisce una Sacra Spina, che si ipotizza facesse parte della corona di Gesù Cristo in croce, venerata dal popolo perché si reputa lo abbia salvato da un terribile terremoto. In onore alla Spina, ogni secondo venerdì di Marzo si va in pellegrinaggio al Santuario seguendo la processione del Calvario, una manifestazione di costume. La Chiesa presenta una vasta navata centrale, mentre l’altare si compone di decori in stile barocco. Sopra l’altare c’è la cappella dove è conservata la Spina.
Credits
La maggior parte delle informazioni è desunta da: https://it.wikipedia.org/wiki/Petilia_Policastro