Stazione meteo di Ciricilla
Rilevazioni dati meteoclimatici nel Comune di Taverna (CZ)
Ciricilla è una frazione montana del comune di Taverna che è un comune italiano di 2 619 abitanti della provincia di Catanzaro, situato ai piedi della Sila Piccola. Taverna è patria natìa del celebre pittore seicentesco Mattia Preti.
Stazione meteo
La stazione è ubicata in Ciricilla – Taverna a 1411 m s.l.m. di quota.
E’ una stazione CAE attiva in telemisura.
Fa parte della rete gestita dal Centro Funzionale Multirischi dell’Arpacal.
I suoi sensori attualmente attivi sono: pluviometro, termometro.
Clima
Località posta in alta quota sulla Sila Greca dove si verificano inverni freddi e nevosi ed estati fresche. In base alle medie desunte dai rilevamenti della stazione ARPACAL, la temperatura media del mese più freddo risulta +0,4°C a Gennaio, quella del mese più caldo è di +17°C a Luglio. Il mese più piovoso è novembre con 200mm medi.
Classificazione del clima secondo Koppen
Il calcolo della classificazione climatica secondo Koppen è stato effettuato sulla base dei dati della stazione gestita dal Centro Funzionale Multirischi dell’Arpacal le cui caratteristiche sono riportate al termine.
La località in oggetto è caratterizzata da un clima del tipo:
Cfb = Il tipo di clima Cfb è un tipo di clima oceanico con inverno mite e precipitazioni uniformemente distribuite. La temperatura media di tutti i mesi è inferiore a 22°C, che è ciò che la differenzia dal tipo Cfa. Nel frattempo, almeno quattro mesi hanno una temperatura media di 10°C o più.
Posizione
E’ una piccola frazione di Taverna in provincia di Catanzaro, a breve distanza dal Villaggio Mancuso, rinomato centro turistico, famoso per le sue graziosissime casette in legno colorate. A decretarne la fortuna è soprattutto la natura incontaminata che la circonda, in cui spiccano i rilievi aspri e imponenti della catena appenninica: come una corona di grande dimensione la montagna si dispone intorno alle poche case costruite dall’Opera Sila e forma una vallata tutta da scoprire, in un paesaggio silenzioso e magico.
Monumenti e luoghi d’interesse
Architetture religiose
• Chiesa di San Domenico: la costruzione dell’edificio religioso comincia con la fondazione del cenobio dei Padri Domenicani il 4 gennaio 1464, ad opera di Fra Paolo da Mileto, come testimonia la bolla di fondazione data dal Papa Paolo II. Secondo le ricerche di Alfonso Frangipane, la chiesa fu costruita inizialmente utilizzando il tufo ed, infatti, subì gravi danni col terremoto del 1662[16]. Nel 1678 venne demolito l’altare, anch’esso in tufo, mentre in tutta la chiesa riprendevano i lavori di ricostruzione dell’intero pavimento della navata e delle decorazioni interne. Gli stilemi che ritroviamo ancora oggi, furono realizzati da Mattia Preti, stilisticamente molto vicini a quelli della concattedrale di San Giovanni a La Valletta. La ricostruzione terminò nel 1680, la data coincide con l’iscrizione alla base dell’altare dedicato a San Domenico. Nel 1682, invece, la famiglia Poerio finanziò la costruzione dell’altare del Santissimo Crocefisso. Il ciclo degli affreschi che raffigura le Storie della vita di San Domenico, situate sopra le arcate della navata centrale, fu ultimato nel 1693 e fu in parte progettato da Mattia Preti, ma concluso poi da artisti minori. Papa Innocenzo VIII, con la bolla del 22 agosto 1748, unì l’Hospitale di Taverna, sede dell’amministrazione cittadina, al convento. In quello stesso anno, all’interno della chiesa, fu eretta la Cappella dedicata al patrono San Sebastiano Martire, mentre nel 1794-1795, iniziarono i lavori di riedificazione del campanile. Con la dominazione francese, agli inizi del XIX secolo, il convento fu soppresso per poi essere ripristinato nel 1820. L’intero archivio della chiesa e la biblioteca dei Domenicani andarono perduti in un incendio del 1861, provocato da un assedio di circa 200 briganti che costrinse la popolazione inerme a barricarsi all’interno della chiesa fino all’arrivo delle Guardie Regie. Nel 1867 cessa la vita monastica del convento a causa della legge sull’”Eversione dell’asse ecclesiastico”. Il 26 febbraio del 1970, furono trafugati dalla chiesa 8 dipinti di Mattia Preti, La Madonna delle Grazie di Gregorio Preti e due opere di autori ignoti del XVII secolo. La chiesa fu chiusa dopo il furto. Le opere furono ritrovate appena due anni dopo, e sottoposte ad un accurato restauro ad opera dei laboratori di Cosenza, Napoli e Roma. Furono, poi, riportate nella chiesa che riaprì al culto nel settembre del 1988.
• Chiesa di Santa Barbara: la prima costruzione della chiesa risale al 1427, ad opera dei frati francescani, proprio nel periodo in cui si stava organizzando l’esodo da Taverna nella nuova città. Nel 1438, Papa Eugenio IV attribuisce alla chiesa di Santa Barbara il titolo di Chiesa Arcipretale. Alfonso Vincenzo Poerio, nel 1651, fonda l’altare padronale della Purificazione. Nel 1655, Don Francesco Cirillo dà il via alla costruzione dell’altare di Santa Maria del Loreto e Marcello Anania invia da Roma delle reliquie da conservare all’interno della chiesa. Nel 1691, ai lati della navata troviamo sei altari oltre quelli già citati e sono:
– l’altare del Santissimo Crocifisso, fondato da Agostino Cristiano;
– l’altare del Santissimo Salvatore;
– l’altare di San Francesco Saverio;
– l’altare dell’Ascensione, fondato da Don Paolo Ricca;
– l’altare dell’Assunta, fondato da Prudenza Marzotto;
– l’altare della Madonna dell’Arco, fondato da Giovanni Parrello.
A seguito del terremoto del 1783 la chiesa subì gravi danni e fu soggetta ad una serie di lavori di consolidamento e, successivamente, fu arricchita con varie opere tra cui il Crocifisso Ligneo e la Pala della Madonna delle Grazie di Fabrizio Santafede. Nella seconda metà dell’Ottocento venne trasferito temporaneamente dalla chiesa padronale di San Giovanni Battista il dipinto denominato Il battesimo di Cristo di Mattia Preti, che trovò collocazione su un pilastro della navata. Nel 1970, subito dopo il furto avvenuto nella chiesa di San Domenico, seguì quello del dipinto Cristo Fulminante esposto temporaneamente in Santa Barbara. Nel 1988 la maggior parte delle opere fu recuperata e nuovamente esposta sugli altari originari.
• Chiesa di Santa Maria Maggiore: storicamente è la prima chiesa di Taverna, infatti la sua fondazione coincide con l’esodo da Taverna ai casali di Bompignano dell’attuale Taverna. Il 14 luglio 1477, Giovanni Geraldino, vescovo di Catanzaro, assegna il titolo di Collegiata alla chiesa. Agli inizi del XVII secolo la chiesa viene ristrutturata e viene arricchita con un vasto arredamento. Nel 1605 e nel 1614 vengono commissionati due dipinti all’artista fiorentino Giovanni Balducci, mentre nel 1609 lo scultore napoletano Marco Santillo realizza il Crocifisso ligneo. Sempre agli inizi del XVII secolo, vengono commissionati vari dipinti, tra cui quelli realizzati dal pittore siciliano Giovanni Bernardino Azzolino per la famiglia Catizzone. Nel 1655 Marcello Anania invia da Roma le reliquie di San Fortunato Martire che vengono custodite all’interno della chiesa. Nel 1668 e nel 1684 vengono fondate due Cappelle Padronali, la prima commissionata dalla famiglia Scarnati e dedicata a San Leonardo, la seconda invece commissionata dalla famiglia Carafa e dedicata all’Angelo Custode. A metà del Settecento l’intero soffitto ligneo della chiesa viene decorato con cinque tele incastonate, realizzate dall’artista Cristoforo Santanna. Il terremoto del 1783 causò molteplici danni sia alla struttura interna della chiesa sia al campanile, che fu poi ristrutturato nel 1789[20]. Nel 1954 dopo l’alluvione che colpì la cittadina si verificò anche il crollo parziale della chiesa e la perdita di molte opere di grande interesse artistico. Nel 1958 terminarono i lavori per la ristrutturazione, che cancellarono definitivamente tutti gli stilemi dell’architettura originaria.
Impianti sciistici
Ciricilla era una piccola stazione sciistica nel territorio di Taverna, nei pressi del Villaggio Mancuso. Era costituita da uno skilift che serviva 2 piste lunghe 1 km che partivano dal Monte Pietra Posta (m.1400). Era l’unica stazione sciistica in provincia di Catanzaro. Oggi, non rimangono che arrugginiti piloni dello skilift, le strutture abbandonate di partenza e arrivo della sciovia e la biglietteria. Il progetto di ampliare l’area sul Monte Morello è stato abbandonato. E pensare che la zona, poco distante da Catanzaro, e la stupenda valle del Torrente Ciricilla, pista naturale di sci di fondo, potrebbero rappresentare una grande opportunità turistica.
Credits
La maggior parte delle informazioni è desunta da:
https://it.wikipedia.org/wiki/Taverna
https://www.dovesciare.it/localita/ciricilla
http://www.uisp.it/catanzaro/pagina/escursione-uisp-in-quel-di-ciricilla-tra-serenit-e-rammarico
Il calcolo del tipo di clima secondo Koppen è stato eseguito mediante il calcolatore disponibile su http://www.meteotemplate.com/template/plugins/climateClassification/koppen.php