Come noto, in Calabria risiede uno dei nevai posti più a sud d’Europa: precisamente si trova sul massiccio del Pollino a quota 2.225 m slm, circa 100 metri a sud del Monte Pollino (la cui quota è 2.248 m slm), quindi in provincia di Cosenza. Per avere maggiori informazioni sul nevaio rimandiamo al nostro articolo “Il nevaio del Pollino, la neve d’estate in Calabria”.
Da qualche anno proviamo a monitorare il suo stato grazie alle foto degli escursionisti che si recano sul posto, pubblicando durante i mesi primaverili ed estivi vari report.
Normalmente tale nevaio fonde nel mese di luglio, anche se non mancano deviazioni da questo comportamento medio: si ricorda, infatti, che negli anni passati il nevaio è riuscito anche a superare l’estate meteorologica. Eclatante l’anno 2013, quando le ultime chiazze sono state documentate da foto scattate il 14 settembre, facendo ipotizzare una sua scomparsa proprio alla fine dello stesso mese.
14 settembre 2013 (foto di F. Palermo)
Notevole anche il risultato del 2018, quando le ultime chiazze furono rilevate sino all’11 agosto, ipotizzando quindi una data di scomparsa tra la seconda e terza decade dello stesso mese, dato che l’ulteriore rilevamento del 29 agosto ebbe esito negativo.
11 agosto 2018 (foto di Marco Laino)
Quest’anno, a seguito di una stagione invernale e primaverile con discreti accumuli nevosi alle quote alte, iniziamo a monitorare lo stato del nevaio pubblicando le foto scattate il 9 maggio 2021 e gentilmente inviate dall’esperto escursionista Orlando Corigliano, riportate nel seguito.
Come sempre, in mancanza di dati quantitativi e ricorrendo alla sola analisi visiva di fotografie scattate oltretutto in periodi differenti delle stagioni interessate, è difficile fare un raffronto preciso con gli anni passati.
Le uniche foto utili a questo scopo sono quelle del 17 aprile 2016 e del 13 maggio 2018, comunque molto interessanti perché rappresentano due casi quasi al limite: il primo seguiva un inverno (il 2015/2016) estremamente avaro di precipitazioni e sostanzialmente mite con conseguente precoce fusione del nevaio, mentre il secondo, come anticipato, vide il nevaio resistere addirittura sino alla terza decade di agosto.
In definitiva le immagini di quest’anno confermano uno stato del nevaio che possiamo definire “buono”, in linea con la situazione del 2018: se il resto della stagione primaverile e quella estiva non dovessero presentare periodi di estremo caldo prolungato, limitandosi a svilupparsi su un binario di “normalità”, il nevaio quest’anno potrebbe (il condizionale è d’obbligo) raggiungere almeno il mese di luglio.
9 maggio 2021 (foto di Orlando Corigliano)
13 maggio 2018 (foto di Andrea Pizzini e Gabriele Atripaldi)
17 aprile 2016 (foto di Andrea Pizzini)
Altre foto del 9 maggio 2021 (foto di Orlando Corigliano)
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