Nella nostra prima rubrica abbiamo previsto abbondanti nascite di diverse specie fungine, in considerazione delle buone piogge che da li a poco avrebbero colpito la nostra regione . Il mese di settembre ha infatti registrato una considerevole nascita di porcini, specie nelle seconda decade, su pollino centro-orientale, sila, presila cosentina, presila catanzarese, presila crotonese, serre ed aspromonte.
L’ultima decade ha visto un graduale ritorno a condizioni di tempo stabile, molte aree esposte a sud, specie a quote medio-basse, hanno rapidamente perso umidità sul terreno, subendo conseguentemente un calo di fioritura dei carpofori. Ad oggi, starà ora alla bravura dei cercatori scovare i versanti che, per morfologia e/o esposizione, hanno trattenuto l’umidità sufficiente a consentire ulteriori nascite.
Siamo giunti ora al mese di ottobre, le temperature medie subiscono un ulteriore abbassamento specie dalla seconda decade. Il bosco si prepara ad andare in dormienza, le fagacee (faggio,castagno e quercia) iniziano a variare le colorazioni delle foglie imprimendo al paesaggio tonalità mozzafiato.
Se la temperatura non si abbassa troppo le faggete d’altura, possono dare ancora molti frutti fino a metà mese e oltre tra cui Boletus Edulis (fig.1) e Boletus Pinophilus (fig.2). In pineta i Rositi – Sanguinelli (fig.3_1, fig.3_3, fig.3_3) (Lactarius deliciosus, Lactarius salmonicolor e Lactarius sanguifluus), nei boschi asciutti e termofili di pino nero, è questo il momento migliore per trovarne in grande quantità. Sempre tra i pini si registra la predominanza di nascita di Boletus Pinophilus data la sua particolare resistenza a temperature basse e delle Morette (fig.4_1,fig.4_2) (Tricholoma Portentosum, Tricholoma terreum) anch’esse molto resistenti alle basse temperature.
(fig.1) – Boletus Edulis
(fig.2) – Boletus Pinophilus
(fig.3_1) – Lactarius deliciosus (foto fonte wikipedia)
(fig.3_2) – Lactarius salmonicolor (foto fonte wikipedia)
(fig.3_3) – Lactarius sanguifluus (foto fonte enciclopedia.funghiiitaliani.it)
(fig.4_1) – Tricholoma Portentosum (foto fonte funghiiitaliani.it)
(fig.4_2) – Tricholoma Terreum (foto fonte funghiiitaliani.it)
Per i Porcini le zone migliori diventano tuttavia quelle non troppo alte o poco distanti dal mare; i querceti a quote medio-basse regalano ancora bellissimi Porcini neri (fig.4) (Boletus Aereus), soprattutto dove il sottobosco sarà caratterizzato da spazi aperti, ancor meglio se in presenza di erica e ginestra. Nello stesso habitat potremmo avere ancora la presenza dell’ovulo (Amanita Cesarea) (fig.5) specialmente se la temperatura del terreno rimarrà piuttosto alta.
(fig.4) – Boletus Aereus (foto fonte funghiiitaliani.it)
(fig.5) – Amanita Caesarea
Nei castagneti possiamo trovare ancora qualche Estatino (fig.6) (Boletus Reticulatus) che non crescerà nel fitto del bosco ma sui bordi del bosco stesso. Un buon accorgimento è quello di perlustrare attentamente il perimetro del bosco. Saranno molto redditizie anche le radure e gli spiazzi tra gli alberi, ancor di più se ha piovuto da poco dopo un certo periodo di siccità, dato che le specie termofili possono sfruttare al meglio la pioggia e i raggi del sole.
(fig.6) – Boletus Reticulatus
Questo è un ottimo periodo anche per il Chiodino (fig.7) (Armillarea Mellea) e le altre specie lignicole, oltre che per i Cantarelli (fig.8) (Cantherellus Cibarius), le Russule (fig.9_1, fig.9_2) (Russula Cyanoxantha e Russula virescens) e gli Steccherini (fig.10) (Hydnum repandum). Presenza costante, se le condizioni meteorologiche lo permettono, delle Mazze di tamburo (fig.11) (Macrolepiota procera). Le Trombette da morto (fig.12) (Craterellus cornucopioides) sono al loro apice che continuerà anche in novembre.
(fig.7) – Armillarea Mellea (foto fonte wikipedia)
(fig.8) – Cantherellus Cibarius (foto fonte wikipedia)
(fig.9_1) – Russula Cyanoxantha (foto fonte wikipedia)
(fig.9_2) – Russula Virescens (foto fonte wikipedia)
(fig.10) – Hydnum repandum (foto fonte wikipedia)
(fig.12) – Craterellus cornucopioides (foto fonte wikipedia)
In ottobre (e in genere in autunno anche inoltrato) possiamo trovare i deliziosi Cimballi (fig.13) (Clitocybe geotropa): non ubiquitari, occorre conoscere i posti e le località (in genere tenute ben segrete…) dove è nota la loro presenza: si cercheranno dopo abbondanti piogge, e si potranno trovare isolati o in gruppi di numerosi individui (anche subconnati) disposti in circolo o in file, tra l’erba (siti erbosi o prossimità di boschi) o nei rovi, al limite dei prati e nelle radure boschive di latifoglie. Possono formare i cosiddetti “cerchi delle streghe”, talora di considerevole ampiezza.
(fig.13) – Clitocybe geotropa (foto fonte funghiiitaliani.it)
PREVISIONE
Considerando il ritorno delle piogge ed altra instabilità all’orizzonte, in un regime di correnti generalmente miti o fresche occidentali, è lecito attendersi sul nostro territorio una seconda fase di nascite fungine specie alle quote più basse tra la fine della seconda e l’intera terza decade del mese. Il tutto a patto che non subentreranno per più di due giorni correnti fredde e secche da nord capaci di bloccare la nascita dei carpofori.
Non rimane che augurare ai nostri lettori delle spendide escursioni sempre nel rispetto della natura. Raccomandiamo anche di non avventarsi a raccolte di esemplari di cui si ha il sospetto sull’esatta classificazione.
Buona raccolta!
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