L’anticiclone subtropicale africano ormai staziona da settimane nel mediterraneo occidentale apportando oltre a temperature elevate, anche giornate serene e calma di venti: in una prima fase, che possiamo datare dal 27 giugno al 6 luglio, l’anticiclone ha stazionato maggiormente (vedi figura 1) su: settore di Alboran, settore Baleari, mar di Corsica, mare di Sardegna e Canale di Sardegna, ovvero sui bacini più occidentali; ma da quella data l’asse dell’anticiclone ha ruotato gradualmente in senso orario: in tal modo il promontorio ha interessato anche, direttamente, tutte le aree tirreniche e lo stretto di Sicilia.
Ebbene, tale anomalo stazionamento (“anomalo” sia in termini di durata che di estensione spaziale dell’area interessata, più che per i picchi di calore raggiunti), ha permesso al bacino del Mediterrano occidentale un altrettanto anomalo riscaldamento delle sue acque superficiali.
Tale riscaldamento può essere notato dalle mappe elaborate nell’ambito del progetto MyOcean (progetto che, a sua volta, rientra nel più generale GMES – Global Monitoring for Environment and Security) dall’I.S.A.C. – G.O.S. (ovvero: Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima – Gruppo di Oceanografia da Satellite), basato sulle immagini notturne rilevate da sensori ad infrarosso montati su una piattaforma di satelliti. Queste immagini vengono sottoposte ad una “catena” di operazioni, quali: controllo di qualità, rimozione dei pixel con copertura nuvolosa, unione delle differente immagini satellitari, ed infine interpolazione statistica che permette di restituire i dati su una griglia con risoluzione di 1 km (ultra – high resolution).
In particolare, dalla figura 2, è possibile notare la temperatura (espresse in gradi Kelvin – per ottenerle in Celsius basta sottrarre 273,15) del bacino del Mediterraneo centrale, cioè dei bacini che circondano l’Italia, alla data di domenica 19 luglio 2015: mari bollenti!!!! Evidentissime, col rosso fuoco, sono le aree del Tirreno Centrale con valori anche di 29,9°!!!!! Relativamente più freschi i bacini calabresi (vedi figura 3), con valori che variano, sul Tirreno, dai 28,5° dell’alto tirreno cosentino, sino ai 26,9° del vibonese, mentre sullo Ionio si va dai 28° circa dell’alto ionio cosentino, ai 27° circa delle coste catanzaresi. Da notare, infine, le acque “fresche” dello Stretto di Messina, con valori di “soli” 26°/26,5°.
Questi valori, presi per sè, danno poche indicazioni. Più interessante è analizzare le deviazioni di tali valori rispetto alle medie del periodo. Ebbene, in figura 4, sono mostrate le anomalie: come si vede esse sono notevolissime e positive per l’intero territorio analizzato. In particolare i bacini liguri, quelli del tirreno centrale, e il “basso” Adriatico, presentano anomalie anche di 5° oltre la norma!!!!!
In Calabria, invece, i mari sono sempre più caldi della media, ma di soli 2,5°/3° sul Tirreno, e fra i 2°/3,2° sullo Ionio, mentre lo Stretto di Messina è più caldo di “soli” 1°/1,5°.
Interessante, infine, è notare come tali anomalie siano variate nel corso di questi ultimi mesi, in particolare dal 1 maggio ad oggi. Analizzando, infatti, la figura 5, relativa ad una location posizionata a largo del tirreno centrale calabrese (le cui coordinate sono riportate sul grafico stesso), si può osservare l’andamento ciclico di tali anomalie, in fase con le “ondate di calore” registrate sin’ora: ecco quindi, il picco della rimonta subtropicale africana della prima decade di maggio, che ha fatto schizzare le anomalie sin quasi i +4°, alla seconda e più modesta ondata di calore di metà giugno che ha riscaldato di meno i mari (+2,5° oltre la media), sino ad arrivare all’attuale ondata calda che, al momento, ha condotto le anomalie al largo delle coste calabresi tirreniche centrali, di nuovo sin verso i +4°.
Come si vede, i mari cambiano rapidamente la loro temperatura superficiale influenzati dal campo termico dell’atmosfera sovrastante, dalla sua copertura nuvolosa, ma sopratutto dai venti sinottici e a mesoscala capaci di attivare, in particolari circostanze, fenomeni più complessi come l'”upwelling“, il quale permette la risalita di acque fredde (e più ricche di nutrienti) profonde, che rimpiazzano quelle calde superficiali.
Quindi mari caldi, caldissimi con temperature che, viste le previsioni della settimana entrante, sono destinate ad aumentare sempre di più: un piacere per i bagnanti, ma anche un potenziale pericolo, in quanto tale enorme energia, attualmente immagazzinata sulla superficie dei mari stessi sotto forma di calore, potrebbe, beninteso, sotto particolari condizioni sinottiche (ovvero: passaggio di veloci ed intense saccature atlantiche, gocce di aria fredda in quota, cavi d’onda, etc…) anche liberarsi sotto forma di temporali violenti, tornado (come è avvenuto nel veneziano qualche giorno fa) o addirittura nei rarissimi “Medicane“, ovvero nei cicloni mediterranei di tipo tropicale (TLC). Ripetiamo: questa non è una previsione, ma solo una possibilità di ciò che potrebbe accadere se il bacino del mediterraneo fosse interessato, nei prossimi giorni, da particolari condizioni sinottiche con infiltrazioni decise e veloci di aria più fresca in quota.
figura 1
figura 2
figura 3
figura 4
figura 5
figura 6