Le anomalie climatiche della prima decade di marzo
Benvenuti all’appuntamento con le analisi sul tempo che ha fatto sulla nostra regione nelle precedenti settimane, sulla base delle analisi fornite dal NOAA (National Oceanic & Atmospheric Administration).
Oggi analizziamo la prima decade di marzo 2015, un periodo caratterizzato da un’estrema dinamicità: in primis la “fiammata” primaverile (nei giorni del 3 e 4 marzo in molte località calabresi sono stati superati i 20° di massima) a causa dell’influenza di un’alta pressione azzorriana/subtropicale (vedi fig. 1) la quale ha preceduto l’ingresso di una perturbazione marittima / debolmente artica (vedi fig.2) che inizialmente ha prodotto piogge e nevicate in alta quota, oltre alle bellissime nubi lenticolari prefrontali del 4 marzo sulla valle del Crati che tanta risonanza hanno avuto nei media (vedi foto di copertina). L’affondamento della bassa pressione verso lo Ionio e la contemporanea estensione di un lungo cuneo di alta pressione azzorriana sin verso i paesi baltici, nei giorni 7 e 8 marzo, ha generato l’isolamento della circolazione depressionaria suddetta con richiamo di aria continentale dai Balcani (vedi fig. 3) la quale ha prodotto piogge maggiormente concentrate sui versanti ionici e un abbassamento della quota neve soprattutto sulle aree della Sila Greca (vedasi nevicate a Longobucco). A fine decade, in ogni caso, si sono registrati ottimi accumuli di neve fresca su quasi tutte le località montane calabresi.
FIG. 1
FIG. 2
FIG. 3
ANOMALIE DI PRECIPITAZIONE
La situazione sinottica appena descritta ha favorito maltempo soprattutto sui balcani, sul canale di Sicilia e su tutto il sud italia, con precipitazioni maggiori della media del periodo (calcolata sulla base del trentennio 1981-2010) indicate dalle macchie azzurre e viola (vedi fig. 4). In particolare, precipitazioni più abbondanti della media del periodo si sono verificate su quasi tutto il sud italia con punte di massima piovosità sulla Calabria centrale tirrenica e Sicilia occidentale (vedi fig. 5).
FIG. 4
FIG. 5
ANOMALIE DI TEMPERATURA
Di contro (vedi fig. 6), anomalie termiche positive (cioè temperature più calde rispetto alla norma – zone colorate dal verde al giallo) si sono verificate sulla Scandinavia e i paesi Baltici (interessati prima dai miti flussi zonali atlantici, poi dalla rimonta del cuneo altopressorio), mentre l’intera Europa ha vissuto un periodo sostanzialmente in media. Sul sud Italia e in Calabria si conferma una decade termicamente nella media, con zone leggermente più fredde del normale (di soli 0,3°) presenti solo sulla Sicilia centro occidentale.
FIG. 6
FIG. 7
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