La galaverna sul Pollino di fine settembre [foto e dettagli]
L’ondata di freddo della settimana scorsa, caratterizzato dall’afflusso di intensi e freddi (ma secchi) venti di grecale, ha provocato anche fenomeni meteo non certamente tipici della terza decade di settembre sulla nostra regione.
Sebbene non si siano verificate le nevicate paventate da alcuni siti, sulle montagne calabresi le temperature sono scese sotto lo zero, come riportato anche nell’articolo dell’epoca (visionabile cliccando qui), come su Botte Donato, in Sila, con -0,7° nella notte di mercoledì 26 settembre e -0,3° la notte di giovedì 27 settembre: insomma uno zero termico con quota intorno ai 1850 m slm circa.
In particolare, nella notte a cavallo fra mercoledì 26 e giovedì 27 settembre, oltre all’azione dei venti intensi e del freddo inusuale, si è aggiunta la presenza di sterili nubi basse che hanno provocato nebbie sui monti calabresi.
Quindi, sulle vette calabresi, quella notte, si sono create le condizioni ideali per la generazione di un fenomeno particolare indicato come “galaverna” (soft rime in inglese): essa consiste nel deposito, sulle superfici solide, di piccoli strati di ghiaccio (solitamente sotto forma di aghi e/o scagliette modellate dall’azione dell’eventuale vento), nel caso in cui la temperatura sia sottozero e siano presenti, in sospensione nell’aria, piccole goccioline d’acqua (tipicamente nella nebbia). In queste condizioni si arriva all’apparente paradosso dell’esistenza di gocce d’acqua in ambiente sotto zero: si dice che le goccioline sono SOPRAFFUSE. Ebbene quando tali goccioline sopraffuse toccano un oggetto qualsiasi, come può essere un albero o l’erba del terreno, etc, immediatamente solidificano dando luogo al deposito di ghiaccio che prende il nome di “galaverna”.
Questo è quanto avvenuto anche nella notte suddetta sui monti del Pollino, come mostrato dalle belle foto inviateci di Marco Laino – Guida Ambientale Escursionistica / Geoturismo e Natura scattate la mattina di giovedì 27 settembre, non appena le nubi notturne si sono diradate: evidenti quelle che a distanza appaiono come “velature” bianche sulle sommità dei monti, in realtà causate dalla galaverna.
Buona visione!
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