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L’inaspettata nevicata su Cosenza del 28 gennaio 2015

Dopo la famosa domanda-ritornello: “perchè non ha nevicato a Capodanno a Cosenza?”, ecco un altro scottante interrogativo che si sta riproponendo in queste ore: “perchè ha nevicato a Cosenza il 28 gennaio?“.

Le previsioni del tempo di tutti i siti nazionali, ma anche delle “istituzioni” come l’Aeronautica Militare e la Protezione Civile, parlavano di neve oltre i 600-700 m slm e nulla più. Anche noi inizialmente abbiamo optato per tale soluzione….poi però, qualcosa è cambiato nelle emissioni modellistiche, tanto da indurci a pubblicare sulla nostra pagina facebook, la sera del 27 gennaio, il seguente aggiornamento:

“Gli ultimi aggiornamenti serali dei modelli matematici confermano, tra la notte e la giornata di domani, piogge tra deboli e moderate su area tirrenica tra cosentino e vibonese, nel pomeriggio anche sul reggino. Quote neve sui 500-600 metri tra pollino e sila, con possibili sconfinamenti di pioggia mista a neve anche su valle del crati (tra stanotte e domani mattina), 700-800 metri su serre ed aspromonte.”

Cosa ci ha indotti a tale improvviso cambiamento?

Le motivazioni risiedono nell’analisi dei differenti parametri meteo che i modelli prevedevano per le 12:00 del giorno dopo.

La situazione prevista alle era infatti la seguente: una goccia di aria fredda in quota, distaccatasi dal vortice polare e scivolata velocemente lungo i balcani nelle precedenti giornate, irrompe dall’adriatico gettandosi nel tirreno centrale dando vita a una bassa pressione al suolo di 1007 hPa centrata sulle Eolie.

Intanto alla quota di 850 hPa (circa 1390 m slm) la temperatura oscilla intorno ai -2° sulla Sila, come testimoniato, oltre che dall’immagine seguente, anche dalle temperature poi effettivamente registrate dalle stazioni ARPACAL di Nocelle (-1°), Monte Curcio (-3°) e Botte Donato (-4,6°), e i -3° sulla valle.

I venti lungo tutta la colonna presentano  il seguente andamento:

alla quota di 700 hPa (circa 3000 m slm) venti da SW netti sul cosentino

mentre al suolo venti da nord est:

 

Ebbene perchè con una isoterma di -3° a 1390 m slm, avrebbe dovuto mai nevicare a fondo valle?

Il motivo è lo stesso che a Capodanno ha impedito la famosa mega-nevicata annunciata dagli altri siti: ovvero il vento.

Proprio così: se si analizza infatti la carta del le raffiche di vento al suolo previste per le 12:00 di oggi, si nota che dalla piana di Sibari entrano venti da ENE che, a differenza di Capodanno, non si incanalano nella valle del Crati acquisendo sempre maggiore velocità, bensì proseguono sfiorando la parte nord della valle stessa e incocciando verso le Mule, lasciando pertanto la valle al riparo, con venti deboli o addirittura assenti.

Tale calma quasi piatta unita a precipitazioni continue e moderate ha permesso il verificarsi di un fenomeno non molto frequente, cioè la cosiddetta “stabilizzazione della colonna d’aria”: in parole povere, i fiocchi di neve d’alta quota, raggiunta la linea dello zero termico iniziano a fondere assorbendo, per questioni fisiche, calore dall’ambiente esterno ed abbassando quindi la temperatura dell’aria. Tale riduzione provoca il conseguente abbassamento dello zero termico e quindi della quota al quale si verifica la riduzione di temperatura: SE le precipitazioni sono continue e moderate e SE il vento è debole o assente, tale riduzione della temperatura si propagherà dalle alte alle basse quote in maniera indisturbata (se il vento è forte invece, con le proprie turbolenze rimescolerebbe i differenti strati), abbassando contestualmente la quota neve,  e creando un profilo di temperatura cosiddetto “omotermico”: cioè temperatura pressochè costante al variare della quota.

Ed è proprio quello che è successo il 28 gennaio.

Non credete che a Cosenza città faceva freddo quasi come in alta quota? Allora eccovi in sequenza i dati di temperatura alle ore 12:00 registrate dalle stazioni ARPACAL:

Cosenza città (240 m slm): +1°

Rogliano (650 m slm): -0,4°

Parenti (870 m slm): +1,5°

Cecita (1120 m slm): -0,1°

Nocelle (1320 m slm): -1°

Monte Curcio (1760 m slm): -3°

 

Vedete? Alle ore 12:00 tra Cosenza posta a 240 m slm, e Lorica (Nocelle) a 1320 m slm c’erano appena 2° di differenza

Incredibile vero?

Questo fenomeno, ovviamente, avviene solo nelle località ove si verificano contemporaneamente due condizioni di base: piogge continue moderate e venti deboli o assenti a tutte le quote.

Ed infatti: se si analizzano le temperature di altre località fuori valle e/o con assenza di precipitazioni come Castrovillari (posta a 350 m slm) si può notare che la temperatura alle 12:00 sia stata 3°, cioè ben 2° in più di quella di Cosenza (che, lo si ricorda è posta 100 m di quota più in basso); così come Torano Scalo che, posta solo 100 m slm più in basso di Settimo di Montalto, presentava una temperatura di 2° più alta rispetto a questa (3,4° di Torano contro gli 1° di Settimo). Ma anche il caso di San Marco Argentano è emblematico: posto a 426 m slm nell’alta valle del Crati e maggiormente esposta a quelle correnti da ENE viste nella precedente immagine, ieri alle 14:00 vedeva cadere solo pioggia con circa 3° (si leggano commenti dell’epoca su nostro forum), mentre Cosenza era sotto una nevicata moderata con 0,5° circa….

Se la differenza di temperatura tra Castrovillari e Cosenza può addebitarsi alla mancanza di precipitazioni che nella prima cittadina avrebbe potuto dare il “la” alla propagazione dell’abbassamento di temperatura lungo la colonna, nel secondo caso (Torano Scalo) le precipitazioni si sono verificate come a Settimo, ma ciò che è cambiato è stata l’entità del vento visto che nella parte nord della valle il vento da ENE era presente e capace di “disturbare” la colonna.

Impressionante poi, appare ciò che è accaduto nelle zone vallive di Montalto Uffugo: a Settimo ed allo scalo si è verificata neve, mentre a Taverna, posta praticamente alla stessa quota di Settimo ma ubicata solo pochissimi km più a nord, PIOGGIA al più mista con una temperatura analoga: evidentemente, sulla verticale di Taverna, qualche strato d’aria in quota, a causa dei venti un pò più sostenuti, avranno raggiunto, per spessori non esigui, temperature superiori a 0°.

 

Ora la domanda nasce spontanea: chi mai avrebbe potuto prevedere tale particolarissima situazione, capace di repentini stravolgimenti delle condizioni meteo in pochi km?

Conoscendo le particolarissime peculiarità orografiche della valle del Crati, la sera del 27 avevamo intuito qualcosa e abbiamo provato a prevedere prudentemente una possibile plausibile evoluzione.

Arrivando a un passo dal traguardo.

Per i miracoli ci attrezzeremo meglio in futuro.

 

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