Inizio della prossima settimana: BREVE FIAMMATA AFRICANA?
I diversi modelli matematici di previsione su cui tutti i meteorologi d’Italia fanno affidamento per le loro emissioni meteo (GFS, l'”americano” ed ECMWF, l'”europeo”) sono concordi nel prevedere, per i primi giorni della settimna prossima, una situazione barica caratterizzata dalla presenza di un vasto campo anticiclonico (in alta quota) sul bacino del Mediterraneo con estensione sino al Mar Nero; nel contempo sull’Europa centro-settentrionale è presente il flusso polare principale, composto da varie aree di bassa pressione in movimento verso est senza, quindi, traslazioni lungo i meridiani (cioè da nord a sud): insomma, quella situazione che in meteorologia viene appellata col termine di “flusso zonale”, quel flusso cioè che, solitamente, favorisce le classiche “estati mediterranee”, estati caratterizzate da tempo stabile, cieli azzurri e caldo gradevole, differenti dal caldo afoso con cieli lattiginosi tipico delle incursioni africane.
Il modello GFS, però, tra domenica e lunedì prevede un lieve abbassamento della pressione sulla Spagna settentrionale (quello che in gergo si chiama “cavo d’onda”) che potrebbe favorire un richiamo, all’interno di quella vasta area anticiclonica di cui abbiamo parlato all’inizio, di un promontorio africano.
Questo si tradurrebbe in un flusso di aria calda di origine nord-africana che apporterebbe termiche molto calde: anche di +22°/+23° a 850 hPa (cioè 1550 m slm).
Il che comporterebbe, soprattutto nelle zone interne vallive della nostra regione (come la piana di Sibari, la valle del Crati, il Savuto, il Marchesato, la piana del Mesima e quella di Gioia Tauro) il raggiungimento di temperature massime con picchi di 37°/38°, quindi oltre le medie del periodo di 5°/6°, tra le giornate di lunedì 1 e mercoledì 3 agosto.
Le zone litoranee saranno certamente meno calde, ma gli alti valori d’umidità tipiche delle masse d’aria africane, potrebbero generare moderata sensazione d’afa.
Una importante precisazioni da fare: l’entità di questo riscaldamento è ancora da verificare, visto che l’altro modello matematico (cioè ECMWF, l'”europeo”) propone un’ondata di caldo meno intensa (con picchi di “soli” 34°/36°, del tutto normali in questa stagione dell’anno).
Vedremo chi la spunterà: la visione calda dell’americano, o quella più moderata dell’europeo?
Insomma, come al solito, invitiamo alla prudenza i nostri lettori, mettendoli bene in guardia da possibili titoloni ad effetto dei media.
La linea di tendenza è verso una buona scaldata a partire da domenica/lunedì che dovrebbe avere breve durata (max tre giorni). Sull’entità di tale scaldata permetteteci ancora qualche riserva che, quindi, scioglieremo con i prossimi aggiornamenti sempre su www.meteoincalabria.com.
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