Il tempo di martedì e mercoledì: ancora debole instabilità…
Dopo tanti mesi vissuti sempre con temperature oltre le medie del periodo, i primi 15 giorni di maggio sono stati invece molto freschi: analizzando le temperature medie dei capoluoghi calabresi per il periodo suddetto, infatti, (fig. 1) vediamo come si registrino valori al di sotto delle medie del periodo di circa 1° con punte anche di 1,5° come a Cosenza. Non a caso le faggete silane, come visibile dalle foto 1 e 2 scattate da Mario Conforti ed Emiliano Marcello Rovella, sono temporaneamente ingiallite come nel periodo autunnale (*).
Si noti che questo periodo fresco proseguirà, tra alti e bassi, probabilmente per tutta la settimana.
Previsioni del tempo:
Martedì (fig. 2) parzialmente nuvoloso con deboli piovaschi sparsi su zone montuose di alto tirreno cosentino e serre vibonesi; possibili locali e brevi rovesci pomeridiani su alto ionio cosentino e sila crotonese. Temperature sempre generalmente sotto le medie del periodo: in ulteriore diminuzione le minime nelle zone interne.
Mercoledì (fig. 3) nubi sparse sui versanti tirrenici. Altrove poco nuvoloso. Nel pomeriggio aumento della nuvolosità cumuliforme su alto ionio cosentino e versanti orientali della Sila con possibilità di qualche locale e veloce piovasco. Dalla serata passaggio di nubi medio-alte a partire da ovest. Temperature sostanzialmente stazionarie sempre su valori sottomedia.
Mari & Venti:
Martedì (fig. 4) mar Tirreno mosso. Lo Ionio sarà poco mosso, tranne il Golfo di Squillace che si presenterà mosso. Venti che dal pomeriggio tenderanno a disporsi da maestrale moderato sul Tirreno e basso Ionio, da nord moderati sul resto dello Ionio.
Mercoledì (fig. 5) mari che vedranno diminuire velocemente il loro moto ondoso sino a divenire ovunque poco mossi. Ventilazione debole di direzione variabile.
(*) L’imbrunimento delle foglie di faggio in questo periodo dell’anno è un fenomeno poco comune ma del tutto naturale. È dovuto al caldo anomalo dei mesi scorsi che ha indotto una gemmazione precoce, successivamente è subentrato un periodo con temperature piuttosto basse e le foglie, specialmente le più giovani, non hanno resistito (infatti sono soprattutto i faggi a quote più alte e quindi più tardivi nella fogliazione, ad aver subito il maggiori danni). Le piante, però sono organismi molto plastici che, per via del fatto che non possono spostarsi, hanno un’alta capacità di resilienza. Appena le condizioni ritorneranno a livelli più vicini alla norma riformeranno la chioma
fig. 1
foto 1
foto 2
foto 3
fig. 2
fig. 3
fig. 4
fig. 5
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