….lo sapevate che….?
Così si intitola una nota rubrica della Settimana Enigmistica che elenca tutta una serie di fatti solitamente poco noti ma capaci di suscitare curiosità nel lettore.
Ebbene oggi anche noi vorremmo incominciare questo articolo con una domanda analoga: lo sapevate che in Calabria risiede uno dei nevai posti più a sud d’Europa?
Ebbene sì: il nevaio del Pollino, esso si trova sul massiccio del Pollino a quota 2.225 m slm, e precisamente circa 100 metri a sud del Monte Pollino (la cui quota è 2.248 m slm) come potrete osservare dalla mappa di Google Earth (figura 1 e 2). La vetta del monte Pollino rappresenta anche il confine amministrativo tra le regioni Calabria e Basilicata, e precisamente tra le province di Potenza e Cosenza, quindi il nevaio è ufficialmente in territorio calabrese.
La zona, pur esposta a sud, presenta una classica conformazione topografica a conca, tipica dei territori calcarei (come, appunto, il Pollino), chiamata “dolina”: tale conformazione facilita il depositarsi di ingenti accumuli nevosi durante la stagione invernale; accumuli che, quindi, riescono a resistere per lungo tempo anche al caldo primaverile ed estivo: in particolare è dimostrato che in alcune annate, il giusto mix tra inverno nevoso e primavera-estate non eccessivamente calde, permette al nevaio di resistere anche alla calura estiva: nel 2013, ad esempio, il nevaio si sciolse a settembre inoltrato, come dimostrano numerose foto presenti sul web, delle quali una è riportata in figura 3 (scattata il 14 settembre).
In particolare nel libro “Escursioni sul Pollino” di V. Perrone, si riporta una interessante testimonianza dell’Ing. Bruno del C.A.I. di Napoli, che il 25 agosto 1876 scala il monte Pollino guidato da alcuni abitanti del paese di Terranova del Pollino (PZ). Tale testimonianza, riportata sul Bollettino C.A.I. volume 10, num. 25 del 1876, è la seguente: “In una conca della roccia vediamo un ammasso di neve, vuoto di sotto, costituente una calotta di 50 m di circuito. Questa neve la dicono perpetua.”
Perpetua oggi non lo è, o almeno non lo è stata negli ultimi 25/30 anni, da quando cioè, sono state raccolte le osservazioni in maniera più sistematica (la prima foto risale al 1986)…non è da escludere, però, che col clima più rigido di qualche decennio fa, questo nevaio non sia stato effetivamente “perenne”, cioè che non abbia effettivamente superato indenne non solo l’estate ma anche l’autunno, ripresentandosi (seppur fortemente ridotta) alle nuove prime nevicate tardo-autunnali.
L’eccezionalità del sito ha attirato l’attenzione dell’associazione Meteo Basilicata la quale il 9 ottobre 2010 ha dato vita al “Progetto Pollino” (consultabile sul sito http://www.naturalmentepollino.it/it/) consistente nell’installazione di un datalogger capace di archiviare i dati meteo in un sito prossimo al nevaio stesso.
Sempre dai siti suddetti, in particolare da www.naturalmentepollino.it/it/, apprendiamo come il nevaio quest’anno goda di buona salute, (nonostante le fiammate subtropicali di maggio) come dimostrano le foto di figura 4 e 5, scattate il 16 giugno dalla guida Giuseppe Cosenza.
www.meteoincalabria.com ha deciso di seguire da vicino le vicende nivologiche di questo eccezionale sito: nei prossimi giorni, pertanto, oltre a mostrare le molte testimonianze “storiche” sulla durata del nevaio negli anni passati, monitoreremo lo stato dello stesso in questa estate 2015, seguendo gli aggiornamenti dell’Associazione Meteo Basilicata a cui, in ogni caso, va il nostro plauso per la pregevole iniziativa.
FIGURA 1
FIGURA 2
FIGURA 3
FIGURA 4
FIGURA 5