Premessa
Mancano ancora la bellezza di 5 giorni, e come ormai i nostri più attenti lettori sapranno, le previsioni meteo a quella distanza di tempo lasciano il tempo che trovano: tutt’al più si possono tracciare linee di tendenza restando molto cauti sui possibili scenari evolutivi. E’ la linea di condotta che abbiamo sempre applicato e che continueremo ad applicare anche nel futuro.
Sui social, e su internet in generale, si fa un gran parlare di questa (presunta) imminente “ondata di freddo e gelo prevista sull’Italia” a partire da martedì prossimo 29 novembre.
La domanda che ci poniamo noi è: quanto c’è di vero?
Analisi della situazione
Allora, partiamo subito col dire che i principali modelli matematici di previsione globale (come G.F.S., Global Forecast System, detto “l’Americano” ed E.C.M.W.F., European Center Medium Weather Forecast, detto “l’Europeo”), sembrano effettivamente propendere per una irruzione di aria artica che, a partire appunto da martedì 29 novembre, potrebbe invadere l’Italia interessando maggiormente i versanti adriatici, con coinvolgimento anche della Calabria.
La strada sembra ormai tracciata: l’attuale promontorio anticiclonico azzorriano che si estende sino alla Gran Bretagna (fig. 1 – dal modello ad alta risoluzione WRF-EMM2 by MeteoCenter) a breve tenderà ad isolarsi (dall’area anticiclonica d’origine posta in pieno oceano Atlantico) proprio sulle isole britanniche stesse grazie all’azione “a tenaglia” esercitata dal ramo canadese del vortice polare e dalla goccia di aria fredda in quota isolata ormai da giorni sulla penisola iberica, che taglieranno in azione congiunta il cordone ombelicale costituito dal promontorio stesso (fig. 2).
Avremo così, sin da sabato 26 novembre, due figure bariche isolate: la suddetta goccia d’aria fredda sulla penisola iberica e un’area di alta pressione un po’ più a nord (fig. 2). Proprio tale area anticiclonica, invero molto blanda (i massimi al suolo non dovrebbero superare i 1030 hPa) favorirà (fig. 3) la discesa di una saccatura del vortice polare che punterà verso la goccia d’aria fredda iberica, favorendo l’irruzione, come detto, soprattutto sui versanti adriatici italiani ma anche sulla Calabria, di correnti d’aria originariamente artico-marittima che poi assumeranno caratteristiche parzialmente continentali a causa dello scorrimento sui vasti territori dell’Europa centro-orientale.
Quali effetti sul tempo calabrese?
Impossibile dirlo, al momento, nel dettaglio. Sarà necessario aspettare ulteriori conferme in particolare sulla traiettoria e intensità della saccatura che si distaccherà dal vortice polare: ad oggi i modelli sopracitati vedono un peggioramento che sulla nostra regione sarà caratterizzato soprattutto da un abbassamento generalizzato delle temperature (che si attesteranno su valori anche di 3°/4° al sotto delle medie del periodo): in particolare si prevedono venti di tramontana moderata capaci di far sopraggiungere un’isoterma pienamente invernale di -3° alla quota di 1500 m slm circa sulla Calabria settentrionale ionica (Pollino, Sila Greca e Sila Grande) tra martedì 29 e giovedì 30 novembre, mentre non dovrebbe scendere sotto 0°/+1° (sempre a 1500 m slm) sul resto della regione. E’ da dire, comunque, che, al momento, i valori di geopotenziale a 500 hPa (circa 5530 m slm) non saranno molto bassi, quindi avremo minimi al suolo blandi e poco incisivi che favoriranno fenomeni instabili prima dell’irruzione dell’aria fredda e che dovrebbero cessare al suo arrivo: in sostanza si tratterebbe di un peggioramento sterile, quasi secco, con modeste piogge prima dell’irruzione dell’aria fredda e qualche debole breve nevicata a quote medio-basse su Pollino, Sila Greca e Sila Grande nella sola giornata di martedì 29.
Ovviamente aggiorneremo continuamente tale linea di tendenza sulla base dei prossimi calcoli effettuati dai modelli matematici. Lo scenario tracciato sembra abbastanza verosimile, ma cambiamenti, anche sostanziali, sono sempre in agguato: la saccatura potrebbe essere ancora meno ficcante, riducendo il tutto a una semplice rinfrescata con venti di tramontana che riporterebbero le temperature semplicemente in media…o al contrario si potrebbe avere un affondo più deciso, capace anche di generare minimi al suolo più profondi che quindi potrebbero favorire la formazione di instabilità più intensa con nevicate più cospicue. In ogni caso la seconda ipotesi sembra molto meno probabile rispetto alla prima.
A voi non resta che seguire i nostri aggiornamenti sempre su www.meteoincalabria.com!!!
fig. 1
fig. 2
fig. 3
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