S’è ormai diffusa, tra i mass media, la notizia che dal fine settimana è attesa una forte ondata di gelo Siberiano che apporterà un drastico calo termico con valori sottozero e nevicate diffuse.
Ma cosa c’è di vero? Analizziamo la situazione
Prima di entrare nei dettagli vogliamo fare una premessa. La meteorologia è una scienza complessa che, nonostante i numerosissimi progressi fatti in materia negli ultimi decenni, ancora presenta tante incertezze, tanto è vero che si fanno previsioni del tempo e non certezze. Per intenderci il matematico e meteorologo Edward Lorenz nel 1972 disse “il batter d’ali di una farfalla in Brasile può provare un tornado in Texas”, metafora che sta a significare che basta un piccolo cambiamento delle condizioni iniziali per avere grandi cambiamenti su larga scala. Di conseguenza più aumenta la distanza temporale della previsione più aumenta l’incertezza.
Detto ciò essendo che l’ondata di gelo Siberiano è prevista tra 5/6 giorni è intuibile come ancora sia soggetta a delle variazioni più o meno importanti. Pertanto ad oggi riteniamo che, per non vender fumo negli occhi, non è assolutamente il caso di dire “nevicherà qua, nevicherà la, si toccheranno -20°C, ecc”.
A testimonianza di questo alleghiamo un grafico (basato sulle ultime emissioni dei modelli matematici) che rappresenta che le temperature (°C) in quota e le precipitazioni (mm) previste mediamente in Calabria nei prossimi giorni:
Tutte queste linee colorate (nel gergo meteorologico chiamate spaghi) rappresentano tutte le evoluzioni possibili: facile notare come verso sinistra (quindi a breve termine) sono tutte quasi allineate (quindi le previsioni sono affidabili) mentre andando verso destra (dal 27 febbraio) si allontanano sensibilmente (quindi previsioni sempre meno affidabili)
Possiamo, invece, tracciare una tendenza su scala continentale sulla base di quello che ormai da diversi giorni i modelli matematici propongono in ogni loro emissione:
Aria gelida di origine Siberiana si muoverà dalla sua sede naturale verso l’Europa occidentale andando ad interessare con alte probabilità l’Europa centrale (il core del gelo dovrebbe essere proprio su Russia, Polonia, Germania, Austria). Ovviamente risentiranno del raffreddamento, in modo più o meno intenso in base alla traiettoria delle correnti, anche le aree limitrofi (quindi l’Italia): qualora la traiettoria sarà più settentrionale nord Atlantico, Gran Bretagna, Francia, qualora sarà più meridionale Balcani/Grecia, Italia tutta). Solo tra qualche giorno, quindi, sapremo con quale intensità le correnti gelide raggiungeranno il nostro Paese e solo allora potremo valutare gli effetti sul nostro territorio (quindi se ci saranno piogge, nevicate ed in che quantità).
Ad ogni modo tra domenica e martedì le temperature tenderanno a diminuire, anche sensibilmente, specie al nord Italia. Cercheremo di essere più precisi nei prossimi aggiornamenti.
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