Non ne abbiamo parlato sinora vista la nostra proverbiale prudenza: ma a questo punto i principali modelli matematici di previsione sembrano indicare una intensa irruzione di aria fredda sull’Italia a cavallo di Capodanno 2016.
No, non è una bufala o un articolo fatto apposta per acquisire clic: è una linea di tendenza che ormai possiamo definire “verosimile”.
Partiamo dai dati certi: tutte e tre i modelli principali (in ordine di prestigio/affidabilità: ECMWF, detto “l’europeo“, GFS, “l’americano” e GEM “il canadese“) vedono per mercoledì 30 dicembre l’innalzamento, sin verso la Scandinavia, di un promontorio anticiclonico che proprio sulla Finlandia registrerà massimi pressori di 1045/1050 hPa; tale innalzamento è favorito da un lobo canadese del vortice polare che si approfondirà straordinariamente generando numerosi vortici ciclonici sul nord atlantico con minimi che scenderanno sino a 965 hPa.
Ma ritorniamo alla “nostra” alta pressione di 1050 hPa centrata sulla Finlandia: essa sarà capace di richiamare, mercoledì 30 dicembre, masse di aria gelida (con valori di -20° a 850 hPa, circa 1500 m slm) dalle più profonde steppe russe, indirizzandole verso l’Europa centrale sino ad interessare la Romania.
Questo è la previsione che possiamo definire “attendibile”: sul “dopo” ora iniziano le ipotesi.
La prima ipotesi, quella del modello “europeo”, è che tale retrogressione continuerà a viaggiare spedita verso la nostra penisola, ma ad un certo punto inizierà a deviare verso nord percorrendo il canale polacco-tedesco-inglese, con l’Italia pertanto ai margini del gelo, ma interessata da nevicate estese al nord e piogge con neve alle quote medio-alte al sud.
La seconda, quella del modello “americano”, vede tale retrogressione scivolare verso sud, cioè verso il mar Nero e la Turchia, coinvolgendo anche la Grecia e solo marginalmente le estreme regioni meridionali: Puglia e Calabria ionica in primis, con un pò di freddo sterile e nulla più.
Ma passiamo alla terza ipotesi, quella del modello “canadese”: la retrogressione continua, rallentando, con una direzione tale da interessare in pieno l’Italia che quindi, verrebbe sferzata, sin da giorno 31 dicembre, da intense correnti del famigerato “BURAN” (il vento gelido delle steppe russe), con valori termici che, sulla nostra regione, raggiungerebbero i -6° a 1500 m slm, e generale assenza di precipitazioni, se non qualche breve nevicata a quote molto basse sui versanti ionici.
Sì, il modello “canadese” è quello meno presitigioso fra i tre ma, ricordiamo sommessamente che: 1) è stato oggetto da pochi giorni di un “upgrade” che lo ha reso molto più affidabile (a detta dei ricercatori che l’hanno elaborato); 2) è quello che per primo pre-vide tale evoluzione di capodanno molti giorni fa, quando ancora i modelli più prestigiosi, delineavano ben altri scenari …..
Quindi, ancora nulla di deciso, ma…la linea di tendenza sembra quella.
Occhio ai successivi aggiornamenti, sempre su www.meteoincalabria.com!!!!
Foto in copertina di Mario Magnelli riferita all’ondata di gelo del capodanno 2015
FIGURA 1 – ARRIVERA’ IL BURAN???
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