In arrivo la prima neve sui monti, infatti dopo giorni di dominio sul bacino centrale del Mediterraneo, e in particolare sull’Italia, di un campo d’alta pressione che sulla nostra regione ha garantito tempo stabile e favorito escursioni termiche accentuate (cioè freddo di notte, mite di giorno) in particolare nelle zone interne vallive.
In ogni caso, questo dominio è destinato ben presto a interrompersi: da giovedì, infatti, l’azione di una saccatura sull’Oceano Atlantico (ad ovest), unita a una massa d’aria fredda sul Mar Nero (quindi ad est) in retrogressione verso ovest, favorirà l’estensione verso il nord Europa dell’alta pressione che, sottoposta a quest’azione di allungamento (stretching), tenderà a dividersi tagliata come un coltello dalla massa d’aria fredda suddetta che, quindi, farà il suo ingresso sull’Italia.
Tale ingresso sarà accompagnato da intensi venti da est che apporteranno un calo delle temperature abbastanza sensibile: si pensi che alla quota della libera atmosfera (quella cioè, posta al di sopra del cosiddetto “strato limite planetario” o “planetary boundary layer” a circa 1500 m slm), si passerà dagli attuali +9°/+10°, a valori ben più freddi compresi fra i +1° sullo Ionio cosentino e i +3°/+4° sui versanti tirrenici vibonesi e reggini.
Tale abbassamento è visivamente mostrato anche dal seguente grafico che mostra l’andamento delle temperature alla quota isobarica di 850 hPa (corrispondenti ai 1500 m slm di cui si è parlato in precedenza) previsto per i prossimi giorni dal modello G.F.S. (“l’americano”): la linea con il colore rosso rappresenta la temperatura media del periodo che, come si vede si attesta intorno ai +6°, mentre la linea bianca rappresenta la temperatura prevista; di conseguenza se la linea bianca sta sopra la rossa, vuol dire che si tratta di un periodo più caldo del normale, mentre se la linea bianca giace al di sotto della rossa, significa un periodo più freddo della media. Come evidente attualmente, con i nostri +9°/+10°, stiamo vivendo un periodo più caldo del normale di 3° o 4°, mentre a partire da venerdì 16 novembre scenderemo al di sotto per toccare un minimo di temperature sabato 17 novembre con valori delle temperature che saranno sino a 4°-5° al di sotto delle medie del periodo: quindi freddo, sì, ma nulla di eccezionale.
E’ da dire che, almeno in una prima fase, tale ingresso d’aria fredda non provocherà instabilità limitandosi a “rinfrescare l’aria”.
Ma in una seconda fase, precisamente a partire da sabato 17 novembre, questa massa d’aria fredda, a contatto con il caldo mare Mediterraneo, potrebbe generare una profonda bassa pressione sullo Ionio che scatenerebbe, tra sabato e domenica, intenso maltempo su tutta la nostra regione apportando piogge diffuse dappertutto ma particolarmente abbondanti sui versanti ionici, con la caduta della prima neve su tutte le montagne calabresi
Ovviamente sottolineamo che, mentre sembra ormai assodata l’irruzione fredda, l’eventuale maltempo del fine settimana è ancora da confermare; pertanto invitiamo, come sempre, alla cautela, visto che trattasi di una previsione che va ben oltre i canonici 3 giorni che si indicano scientificamente come limite massimo di una previsione affidabile.
Si rimanda, quindi, ai prossimi aggiornamenti che pubblicheremo sempre qui su www.meteoincalabria.com.
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