Come preannunciato nei giorni scorsi, la Calabria sta vivendo una fase di caldo moderato grazie a un promontorio di alta pressione di origine subtropicale che sta convogliando venti da scirocco.
Facendo riferimento alle temperature registrate dal Centro Funzionale Multirischi dell’ARPACAL, vediamo che nella giornata di ieri, mercoledì 30 marzo, sono stati toccati i:
23,7° a Cosenza
23,5° a Reggio Calabria
20,4° a Catanzaro
19,8° ai 500 m di Vibo Valentia
18,7° a Crotone
insomma valori superiori anche di 5°/6° alle medie del periodo, tranne per Crotone dove i venti di scirocco, “spingendo”, convogliando sulla terraferma masse d’aria che sono state in continuo contatto con le “fredde” acque marine (come spiegato nel seguito), paradossalmente hanno mitigato l’effetto riscaldante tipico dei venti da sud…
In effetti, le temperature marine, come si può osservare dalla mappa in figura 1 elaborata dal progetto europeo Copernicus “Marine Envirnment Monitoring Service” relative al 30 marzo, sono estremamente basse, raggiungendo valori minimi di 14,5° in prossimità delle coste ioniche catanzaresi e crotonesi.
In realtà tale fatto non deve stupire, visto che, grazie alla notevole inerzia termica tipica dei mari, questo è il periodo dell’anno in cui le temperature marine toccano il minimo (si veda la figura 2 relativa all’andamento delle temperature marine nel golfo di Squillace dal 1 dicembre 2015 ad oggi).
D’altra parte, l’anticiclone di cui sopra, ha attivato venti di scirocco (vedi figura 3 con le previsioni dei venti dal nostro modello ad alta risoluzione WRF) che, quindi, hanno fatto scorrere aria caldo-umida (13° a 1500 m slm) su un mare freddo. Il contatto di tale aria ad alto contenuto di vapore acqueo con le basse temperature marine, non ha fatto altro che provocare la saturazione dell’umidità dell’aria (si vedano gli alti valori di umidità, macchie blu scure, previste sullo Ionio dal nostro modello ad alta risoluzione WRF in figura 4) e successiva condensazione con formazione, quindi, di foschie e nebbie, dette “NEBBIE D’AVVEZIONE”.
D’altro canto, come visibile sempre dalla figure 3, le zone tirreniche con lo scirocco sono “sottovento”, quindi v’è calma di venti o al più debole ventilazione proveniente dall’entroterra: l’aria che giunge sul mare è quindi a basso contenuto d’umidità, cioè secca, come visibile dalle macchie giallastre di figura 4: quindi mare ionio soggetto a nebbie o foschie d’avvezione, mar Tirreno con altissima visibilità!
Le foto poste al termine dell’articolo mostrano le nebbie mattutine su Catanzaro Lido (figura 5) e Catanzaro (figure 6 e 7) scattate da Magro Francesco Ciccio sul gruppo facebook “Appassionati di meteorologia“, la nebbia sullo Ionio vista dall’alto (foto di Salvatore MAdia sempre sullo stesso gruppo) e la nebbia alta sul Golfo di Corigliano vista dalla webcam di Roseto Capo Spulico (CS) (figura 9).
figura 1
figura 2
figura 3
figura 4
figura 5
figura 6
figura 7
figura 8
figura 9
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