Un primo sguardo al prossimo inverno….
Ottobre è un mese fondamentale per le sorti del nascituro inverno: usando una metafora automobilistica possiamo affermare con certezza che le sorti della gara invernale si decidono, con una percentuale tra il 70 e l’80 per cento, in base al lavoro svolto sui “motori” atmosferici dalle forzanti esterne proprio in questo mese.
E quindi andiamo a vedere, come già fatto anche negli anni precedenti, alla condizione corrente di tali forzanti, dando comunque uno sguardo preliminare allo stato di salute del VORTICE POLARE STRATOSFERICO, attualmente in fase di maturazione:
Le due immagini mostrano un VPS non in prima armonica (ovvero con centro motore perfettamente centrato sul polo geografico nord) ma con velocità zonali comunque in lento e graduale aumento. Ciò sta a significare che in maniera inesorabile il vortice sta approfondendosi, come normale per il periodo.
I disturbi al vortice polare, soprattutto a partire dal periodo di fine dicembre-inizio gennaio, vengono portati anche e in misura maggiore dal rafforzamento o meno della CIRCOLAZIONE DI BREWER E DOBSON (BDC).
Tale circolazione, attraverso il trasporto di ozono dall’equatore alle fasce polari, fornisce benzina per gli ormai rinomati WARMING. Ebbene in questo caso possiamo fare riferimento alla QBO (QUASI BIENNAL OSCILLATION, che indica la variazione di direzione quasi biennale dei venti stratosferici nella fascia equatoriale) come fattore forzante per la BDC. Ad oggi siamo in fase di negativizzazione della QBO alle quote di riferimento di 30 e 50 hpa. Ciò favorirà un incremento del trasporto di ozono verso il polo, con maggiori probabilità di disturbi in fase invernale.
Altro elemento è l’ATTIVITA’ SOLARE che, come sottolineato da alcuni studi, agisce in concorso con la QBO come elemento di disturbo all’attività del VPS. Il sole, come registrato dai valori di Solar Flux, sta andando incontro al minimo del suo attuale ciclo e, come tale, andrà a rafforzare il segnale della QBO:
L’ENSO (EL NIÑO SOUTHERN OSCILLATION), secondo I principali centri di calcolo, si manterrà in fase negativa per tutto il trimestre invernale e anche oltre, denotando quindi un episodio di NIÑA comunque debole o tutt’al più moderata:
Per quanto attiene alla tensione della corda zonale e al valori di alcuni indici fondamentali per la circolazione troposferica nel nostro emisfero, PDO e NAO in primis, alcuni predittori mostrano come in media tali indici potrebbero mantenere valori neutri o comunque di poco positivi, andando a favorire così eventuali circolazioni depressionarie sulla parte orientale del nostro continente con maggiore ingerenza anticiclonica su quella occidentale.
IN SINTESI:
E’ possibile aspettarsi un inverno più dinamico rispetto a quelli precedenti su scala emisferica con maggiori possibilità di disturbo ad un vortice polare che, mai come quest’anno, sta rispettando la tabella di marcia prevista per la fase di maturazione (caratteristica fondamentale per scongiurare eventuali approfondimenti e accelerazioni zonali “fuori periodo”). La corda zonale relativa al fronte polare potrebbe quindi subire qualche “frustata” in più con una maggior possibilità di scambi meridiani, i cui effetti su scala microclimatica non sono, ovviamente, valutabili al momento.
Occorrono altri aggiornamenti, che condivideremo in futuro, come sempre, qui sul nostro portale.
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