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Inverno 2016/17: un rebus da decifrare

Abbiamo parlato, in un articolo apparso qualche giorno fa sul nostro portale, dello strano andamento della Q.B.O. che, dopo circa 53 anni di osservazione ha interrotto il suo abitudinario ciclo per virare immediatamente in positivo dopo una brevissima fase negativa. Ma questo nascituro inverno sembra proprio volerci sorprendere in tutto e per tutto. Andiamo a dare un’occhiata alla stratosfera, determinante in questo periodo per le sorti del nascituro vortice polare. In linea generale si dovrebbe assistere ad una strutturazione completa dello stesso, almeno ai piani alti, per raffreddamento radiativo dovuto al normale andamento stagionale. E invece:

 

Stiamo assistendo ad un vero e proprio attacco su due fronti, figlio di una dinamica a due onde che tende a manifestarsi usualmente ad inverno avanzato.

In questo caso il vortice polare non riesce ad approfondirsi (ricordiamo che un vortice polare debole può permettere al serbatoio freddo solitamente confinato alle alte latitudini, di interessare anche le basse latitudini) ed, anzi, i venti zonali alla quota di 10 hpa si stanno portando di molto al di sotto della media climatologica di riferimento:

 

Ciò che è da rilevare è che i flussi di calore responsabili di tale fastidio sono generati da una troposfera iper attiva come poche volte è successo negli anni scorsi. Anche in questo caso si sta cerando di capire a cosa sia ascrivibile tale comportamento, ed ancora una volta il maggior indiziato sembra essere l’intenso fenomeno di Enso +++ (cioè il famoso EL NINO) dello scorso inverno, che potrebbe aver generato un surplus di calore che proprio la troposfera sta cercando lentamente di smaltire. L’esacerbazione di tale dinamica potrebbe esser stata causata anche dalla difficoltà della Nina ad affermarsi nell’area del Pacifico. Le proiezioni dell’IRI-CPC mostrano infatti una tendenza alla neutralità o ad una NINA (cioè a una fase fredda) tutt’al più debole:

 

 

Quello che ci sentiamo di affermare è che probabilmente assisteremo ad un Novembre in buona parte caratterizzato da dinamicità atmosferica. In sostanza il leit motiv di tale mese potrebbe essere questo: la parte bassa dell’atmosfera a condurre le danze, con dinamicità accentuata in troposfera quindi, e la parte alta in stratosfera a cercare di ritrovare un equilibrio nonostante dei flussi di calore molto ficcanti e intrusivi che ne disturberanno il normale percorso stagionale. Sul lungo termine nulla purtroppo si può dire: si potrebbe assistere ad un ricompattamento del vortice polare statosferico, così come ad una sua “rottura” precoce, oppure potremmo avere anche un sostanziale disaccoppiamento tra i due strati atmosferici (stratosfera e troposfera) con un’invernata quindi ancor più aleatoria e difficile da decifrare.

Ovviamente, per tutti i dettagli del caso e per i prossimi aggiornamenti di questo intricato rebus, continuate a seguirci sempre su www.meteoincalabria.com

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