Il copione è sempre lo stesso: l’Italia è sul bordo orientale di un anticiclone africano che presenta un promontorio su Spagna, Francia e che si eleva sin verso le aree meridionali delle isole britanniche.
Italia, quindi, che “presta il fianco” ad infiltrazioni di aria fresca in quota da est capaci di instabilizzare il tempo con una dinamica ormai nota: bel tempo (o quasi) al mattino con rapido sviluppo di nubi cumuliformi nelle ore centrali della giornata nelle aree interne e conseguente “scoppio” di improvvisi temporali (detti “di calore”) brevi ma a volte intensi, in dissolvenza rapida già nel corso del pomeriggio.
Giovedì 9 giugno, un ulteriore calo dei geopotenziali in alta quota, favorirà ancor meglio lo sviluppo dei temporali di calore sui territori montuosi della nostra regione, come mostrato dalla mappa delle precipitazioni previste dal nostro modello ad alta risoluzione WRF EMM2 riportata sotto. Ricordiamo che il nostro modello è consultabile liberamente qui.
Evidenti risultano le aree che, presumibilmente, dovrebbero fungere da “innesco” dei fenomeni suddetti (il condizionale è un obbligo con fenomeni così “capricciosi” come i temporali pomeridiani estivi): zone montuose di Pollino, Sila, Serre Vibonesi e Aspromonte.
I venti alle alte quote disposti da ovest-sud-ovest, poi, potrebbero far sconfinare le precipitazioni sulle zone poste a est-nord-est rispetto ai punti di innesco: così potrebbero registrare qualche debole precipitazione anche l’alto ionio cosentino, le aree ioniche al confine tra le province di Cosenza e Crotone, l’area urbana catanzarese e localmente i versanti ionici reggini e catanzaresi.
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